Antonia

Gorgonzola che non c’è più

Selezione dell’intervista fatta da Francesca Masucci
  • Antonia: Gorgonzola che non c’è più

 

La festa che mi piaceva di più da bambina era la festa di Santa Caterina. Era una fiera agricola, c'era l'esposizione di animali e di trattori, ora ci sono solo bancarelle di cose che trovi anche altrove e nulla di particolare. Mi  ricordo che trovavi un panino con la porchetta buonissimo che riuscivi a mangiare solo in quell'occasione. Oggi nemmeno i gorgonzolesi la sentono più di tanto come festa del paese, ora attira di più la sagra del Gorgonzola, festa che hanno rispolverato da qualche anno e che porta anche persone dei dintorni.
Gorgonzola era una cascina ma più sviluppata dei paesi limitrofi, era più cittadina, avevamo l'ospedale che portava gente. Poi è cambiata tanto diventando industriale, c'era tutta l'aria Devizzi che poi hanno abbattuto ma anche tante altre attività: c'era la Cademartori, la Sala Salumificio, la Romeo Porta che faceva la gomma, la Record che faceva i cablaggi, il Brambilla che realizzava le paillettes, la Bezzi, la Tansella per le cose dei bambini. Molte ditte, alcune anche rinomate e particolari che portavano tanto lavoro, tanta gente e anche tanta ricchezza. Facevano girare l'economia dando ulteriore lavoro alle attività commerciali. Poi queste aziende sono fallite pian piano tra gli anni settanta e ottanta. Dopo questo ulteriore cambiamento Gorgonzola non è stata ancora riqualificata.